
ROMA ARCHEOLOGICA & RESTAURO ARCHITETTURA 2023. ROMA – VIALE DELLE TERME DI CARACALLA – “Appia perduta”: trovati edifici e reperti antichi nello scavo dedicato alla Regina viarum. Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma (24/01/2023) & Foto & Stampa – fonti di notizie a Roma (24/01/2023).
1). ROMA – “Uno scavo di ricerca, Appia Regina Viarum”; in: Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma(24/01/2023).
Edifici, strutture, reperti risalenti ad un periodo esteso dal II secolo fino all’età moderna: lo scavo di archeologia pubblica Appia Regina Viarum è un grande progetto della Soprintendenza Speciale di Roma che ha concentrato l’attenzione sull’area di fronte alle Terme di Caracalla. Nel corso dei mesi, da luglio fino agli inizi del 2023, i ricercatori e gli archeologi della Soprintendenza Speciale e dell’Università di Roma Tre hanno dovuto fronteggiare non poche difficoltà, a cominciare dalla massiccia risalita d’acqua. I risultati dello scavo hanno dato la possibilità di leggere a ritroso la storia di quest’area in connessione con le origini di Roma.
«Oggi presentiamo uno scavo di ricerca, finalizzato non solo a trovare importanti resti e reperti – spiega Daniela Porro Soprintendente Speciale di Roma –. Lo scopo, coordinato con la candidatura dell’Appia come patrimonio dell’umanità, è acquisire più informazioni possibile sull’area dove sorgeva una delle strade più importanti dell’antica Roma in un programma di interventi e iniziative per valorizzare le Terme di Caracalla e il loro contesto. Fondamentale è che la Soprintendenza continui a svolgere attività scientifica, come in questo caso collaborando con l’Università Roma 3, e utilizzando proficuamente fondi europei».
«Le strutture più antiche – spiega Mirella Serlorenzi direttore scientifico dell’indagine –. risalgono all’età adrianea, arrivano a quella severiana, e distano dalle tabernæ davanti alle Terme circa 30 metri che corrisponderebbero a 100 piedi romani, ovvero la larghezza della via Nova severiana come riportata dalla Forma Urbis. La stratigrafia ha soprattutto restituito le continue trasformazioni di strutture di età imperiale, con la sovrapposizione nel tempo di attività produttive o abitative. La quantità di informazioni e di materiali rinvenuti, come la moneta quadrata papale, l’anello con monogramma, un’incisione benaugurante trovata sotto a una colonna, fornisce un quadro di un’area viva e frequentata fino all’alto medioevo, periodo di cui a Roma si hanno scarse testimonianze. Emerge così la trasformazione dell’Urbs imperiale nella Roma cristiana medioevale decisiva nella storia della città».
«L’obiettivo primario del progetto era comprendere la viabilità dell’Appia, un nodo strategico dell’antica Roma, di cui probabilmente è stata rinvenuta una traccia medioevale. Ma fin da ora – spiega Riccardo Santangeli Valenzani docente di Archeologia Medievale di Roma 3 – i ritrovamenti sono da mettere in relazione con le istituzioni presenti nell’area di cui ci parlano le fonti, come la Basilica di Santa Balbina, la Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, l’antico titulus Fasciolæ e uno xenodochio, cioè un ente destinato all’accoglienza dei pellegrini, citato dalle fonti alla fine del VI secolo sulla Via Nova severiana».
Lo scavo di archeologia pubblica di viale delle Terme di Caracalla è stato soprattutto un esperimento culturale a tutto tondo con il coinvolgimento dei cittadini. Il cantiere è stato raccontato, passo dopo passo, attraverso i canali social ma anche dal vivo con le visite guidate per tutti, dai bambini agli studenti per arrivare agli appassionati di archeologia. Un’occasione per svelare il mestiere dell’archeologo e condividere con la città la ricerca e la storia.
Fonte / source, foto:
— Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma (24/01/2023).
https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/eventi/uno-scavo-di-ricerca-appia-regina-viarum_307/
2). ROMA – Roma, svelata la “vita segreta” dell’Appia Antica: scoperto il rione di Caracalla. Il Messaggero (24/01/2023).
Antiche botteghe di età imperiale, fornaci che lavoravano i metalli con il fuoco, e forni per preparare il pane, strade in terra battuta e tracce di basolati, ambienti di un imponente edificio dalle volte crollate, ma anche strutture architettoniche di millenari alberghi/ospedali dell’alto medioevo, ricoveri gestiti dalla Chiesa che accoglievano i pellegrini stranieri che entravano a Roma dal Sud, persino una gigantesca fossa scavata alla metà del Settecento per recuperare mattoni e laterizi.
Quasi un libro di storia. Lo restituisce il colossale scavo archeologico che la Soprintendenza di Roma, guidata da Daniela Porro, sta conducendo dal 2021 nell’area davanti alle Terme di Caracalla nell’impresa titanica di ritrovare il primo originale tracciato urbano dell’Appia Antica del cosiddetto Primo Miglio, la strada consolare costruita nel IV secolo a.C. che partiva, come raccontano le fonti, da Porta Capena a porta San Sebastiano.
«Si tratta di uno scavo scientifico di ricerca finanziato da fondi europei – spiega Daniela Porro – Nel 2018 sono iniziate le indagini col georadar per individuare i punti di scavo. L’obiettivo è quello di trovare il primo tratto, quello urbano, dell’Appia Antica mai riportato alla luce, che verosimilmente corre ad otto metri di profondità dal piano attuale. Gli scavi veri e propri sono partiti nel 2021.
Siamo di fronte ad uno scavo complesso per la presenza di falde acquifere. Sono stati intercettati due principali tracciati viari: uno risalente al II secolo d.C. e uno successivo del X secolo in terra battuta, che dovrebbero ricalcare l’Appia e che documentano la vita e l’attività in questa area dall’età imperiale fino all’epoca moderna». Dagli strati di terra, nei vari ambienti, sono state rinvenute numerose testimonianze del passato: come una testa maschile di ritratto di giovane principe forse di dinastia Giulio claudia poi ritoccata, una rarissima moneta quadrata del VII secolo coniata dalla zecca romana per imperatore bizantino, un anello con il monogramma di Antonius del VI secolo probabilmente appartenente ad un funzionario che poteva firmare documenti con il sigillo.
Una lucerne del II secolo con l’immagine a rilievo di Giove che cavalca un’aquila, frammenti di anfore, maioliche dipinte del ‘500 che riecheggiano i servizi da tavola domestici e vetri. «Lo scavo si concilia con la candidatura dell’Appia Antica a bene del patrimonio UNESCO». Mentre le pompe idrovore tengono costantemente sotto controllo l’area di scavo che altrimenti sarebbe allagata dall’acqua, si sperimentano sistemi sofisticati di rilevamento tramite droni hi-tech per velocizzare i tempi di analisi delle strutture, insieme all’equipe di archeologi della Cattedra di Archeologia Medievale dell’università di Roma Tre.
Fonte / source, Video & Foto:
— Il Messaggero (24/01/2023).
https://www.ilmessaggero.it/video/roma/appia_antica_vita_segreta_rione_caracalla-7188164.html
3). ROMA – VIALE DELLE TERME DI CARACALLA – “Appia perduta”: trovati edifici e reperti antichi nello scavo dedicato alla Regina viarum. ROMA TODAY (24/01/2023).
Una testa di statua, una colonna con iscrizione beneaugurale, pedine da gioco e monete. Sono questi alcuni dei reperti, più antichi, rinvenuti nell’area di scavi difronte alle Terme di Caracalla. E’ lì che la Soprintendenza speciale di Roma, ha eseguito un progetto di archeologia pubblica dedicata alla “Regina viarum”.
L’Appia perduta
Il primo miglio dell’antichissima strada romana, ancora rappresenta un luogo che può offrire sorprese. Ed è per questo, per avere maggiori informazioni possibili, che si eseguono scavi anche piuttosto complicati come quello che è stato appena presentato dalla Soprintendenza. Complicato perché è stata intercettata una falda acquifera che ha impedito di scendere fino alla quota id 8 metri, il probabile livello della viabilità antica. Però, pur essendosi fermati un paio di metri prima, gli scavi hanno consentito di ottenere reperti e preziose informazioni, anche sui periodi successivi all’epoca romana.
Dall’ Antica Roma al medioevo
Le strutture più antiche messe in luce risalgono all’epoca dell’imperatore Adriano e arrivano all’età “severiana”, mostrando l’evoluzione urbanistica della zona quando vennero costruite le Terme di Caracalla. Si tratta di edifici nati con finalità commerciali o residenziali, che mostrano tuttavia una continuità di utilizzo anche nei secoli considerati di maggiore decadenza e di crisi demografica. Durante il medioevo, infatti, le antiche strutture vennero trasformate e probabilmente ampliate per consentirvi attività che ancora devono essere chiarite. Il lavoro infatti, è l’auspicio generale, non deve fermarsi.
“Lo scopo dello scavo, coordinato con la candidatura dell’Appia come patrimonio dell’umanità, è acquisire più informazioni possibile sull’area dove sorgeva una delle strade più importanti dell’antica Roma in un programma di interventi e iniziative per valorizzare le Terme di Caracalla e il loro contesto. Fondamentale è che la Soprintendenza continui a svolgere attività scientifica, come in questo caso collaborando con l’Università Roma 3, e utilizzando proficuamente fondi europei” ha dichiarato la soprindentende Daniela Porro.
Archeologia partecipata
Quello eseguito, poi, è stato un felice esperimento di archeologica partecipata che ha visto affiancare le attività di scavo alle visite guidate anche in corso d’opera. Migliaia di cittadini hanno potuto così restare coinvolti da quanto stava accadendo in uno dei siti più suggestivi della città, anche attraverso le relazioni settimanali pubblicate sulla piattaforma Sitar della Soprintendenza.
“L’obiettivo primario del progetto era comprendere la viabilità dell’Appia, un nodo strategico dell’antica Roma, di cui probabilmente è stata rinvenuta una traccia medioevale. Ma fin da ora – ha spiegato Riccardo Santangeli Valenzani docente di Archeologia Medievale di Roma 3 – i ritrovamenti sono da mettere in relazione con le istituzioni presenti nell’area di cui ci parlano le fonti, come la Basilica di Santa Balbina, la Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, l’antico titulus Fasciolæ e uno xenodochio, cioè un ente destinato all’accoglienza dei pellegrini, citato dalle fonti alla fine del VI secolo sulla Via Nova severiana”.
Fonte / source, foto:
— ROMA TODAY (24/01/2023).
https://www.romatoday.it/zone/centro/centro/appia-antica-scavi-archeologici-appia-perduta.html
for many years we went to Caracalla for the Opera in the summer. I also visited the site many times. I always thought that one day discoveries would be made and here you have it.
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